Frase del mese per ottobre 2024:
“Piccolo è il numero di persone che vedono con i loro occhi e pensano con le loro menti””
Tutte domande legittime, ma cominciamo dall’inizio.
Per noi in Whitening la formazione per diventare persone (e quindi professionisti) migliori è una cosa seria. Così seria che studiamo e leggiamo tanto e in questo mese di agosto ci siamo accorti che tutti abbiamo letto, tra i tanti, un libro in comune: una biografia (ecco perché “abbiamo letto una vita”) di Lydia Estes Pinkham, con una storia veramente incredibile e che ha colpito tutti.
Non tanto per le lontanissime origini italiane, di cui pure potremmo andare fieri, e nemmeno per l’efficacia del suo compound (una mistura a metà tra una pozione fatta in casa e un medicinale da banco), quanto per alcune caratteristiche della sua vita e soprattutto della sua attività imprenditoriale che risultano essere estremamente attuali.
Non vogliamo spoilerare nulla…
Sammy R. Danna scrive questa biografia nel 2015, dopo una lunga e scrupolosa ricerca, con ricchezza di particolari e attingendo a tantissime fonti: la casa editrice Wiseman, appena fondata ma aggressiva e focalizzata, legge l’opera e decide di comprare i diritti di traduzione in italiano, convinta che valesse la pena raccontare alle italiane cosa si può ottenere se si crede nel proprio progetto.
Alle donne e agli uomini, per la verità… 4 mesi di lavoro e il libro esce alla fine di luglio 2023. Se vuoi, lo trovi qui https://www.wisemansrl.com/shop/
Lydia è una che ci ha davvero messo la faccia. Quando uno dei figli ha preso l’iniziativa (lo ricordiamo, siamo nella seconda metà dell’800 negli Stati Uniti – da poco – d’America) e per mesi si è trasferito in una grande città, ha pensato bene di usare un’immagine tranquillizzante.
Quale usare se non quella della mamma che ogni giorno, nella cucina della sua casetta, preparava da anni il miracoloso compound Pinkham?
Fiducia e Personal Branding… ne abbiamo già parlato qui.
Dalla prima diffusione capillare tramite volantini, opuscoli e cartoline promozionali, il profilo di Lydia è stato utilizzato su ogni confezione, su ogni pacchetto e su ogni bottiglia del famoso composto; ciò lo rese uno dei prodotti più noti degli Stati Uniti e fece di Mrs. Pinkham una vera e propria icona.
“Lydia Pinkham” divenne un brand così riconosciuto e affidabile che pochi anni dopo la morte della sua ideatrice veniva ancora utilizzato; di lì a poco i manager di quella che nel frattempo era divenuta una fiorente azienda (quasi) multinazionale si sarebbero domandati se non fosse il caso di nascondere la morte della fondatrice…
Era il viso di una donna che parla alle donne, anticipando argomenti che sarebbero stati sviluppati solo secoli dopo: la buyer persona, la segmentazione del mercato, il metterci la faccia di tanta pubblicità anche moderna (come non ricordare il compianto Ennio Doris o l’immortale Giovanni Rana?).
Nel Diciannovesimo secolo la donna “doveva camminare un passo dietro al suo compagno di passeggiata” e se questi incontrava qualcuno, per nessun motivo avrebbe potuto parlare se non interpellata. Doveva in tutto incarnare quella che oggi identifichiamo come “morale vittoriana”.
Con questa impostazione sociale, sposata a un uomo caduto in depressione dopo il fallimento del suo progetto immobiliare, Lydia non si è data per vinta e ha cominciato a “scambiare” con il mercato, dapprima regalando vasetti di composto a chi veniva a farle visita e poi vendendolo non appena cominciarono a presentarsi alla sua porta visitatori e potenziali clienti da altre città degli Stati Uniti.
Non risulta che si sia mai lamentata delle difficoltà e del dolore: semplicemente ha preso in mano la propria responsabilità e l’ha fatta fruttare.
Senza alcuna facilitazione dalla famiglia se non un’apertura di mente non comune per il suo tempo (pensate, lei e sua sorella erano amiche di un uomo di colore!) e senza mai mollare, con la caparbietà tipica di tante donne anche di questa epoca e da questa parte dell’Atlantico, ha trasformato con costanza la sua cucina in un’azienda da centinaia di migliaia di dollari di fatturato, trasferendo – ed è questa una sua singolare peculiarità – il suo sogno ai figli (maschi e femmine) e persino alle nuore. Contagiosa, come il suo sogno.
Sin dall’inizio della sua attività, Lydia rispondeva personalmente alle lettere che le clienti le spedivano per avere consigli e persino alle richieste dei mariti. Personalmente, di suo pugno, a tutte.
Un esempio di cura del cliente che in quel periodo era un’assoluta novità: in un mercato dove pozioni miracolose erano vendute fuori dai circhi e in mezzo alle piazze da veri e propri saltimbanchi, Lydia Pinkham metteva il suo viso sulle confezioni e rispondeva a tutti di suo pugno. Persino quando le lettere divennero troppe per essere gestite da una sola persona e fu costretta ad assumere alcune sue amiche per scrivere per lei, Lydia continuò a dettare risposte e ad elargire consigli che le amanuensi riportavano su carta.
Un esempio, da attualizzare, di come le imprese dovrebbero trattare chi, di fatto, ne garantisce la continuità.
Assolutamente no. Una donna come tutte, con le proprie debolezze, che sbaglia e si rialza, che continua a credere nella sua idea imprenditoriale quasi fosse l’unica possibilità di garantire la sopravvivenza della sua famiglia. E così è stato davvero.
Uno dei tanti esempi con i quali misurarsi, appunto una vita da leggere perché si può davvero dare vita a un sogno, se ci si impegna davvero. E se non ci si arrende per raggiungerlo.
Dal niente, ha influenzato pesantemente non solo la vita di milioni di donne e l’economia americana che si stava riprendendo dalla Guerra Civile, ma ha persino costretto la potente Associazione Medica Americana a prestare attenzione alla produzione di medicine, alla formazione dei medici e a un maggiore scrupolo verso la specializzazione di ginecologia, prima di fatto inesistente.
Nel leggere questo libro, che potete comprare sul sito della casa editrice Wiseman s.r.l. ci siamo divertiti con i paragoni e con il trarre insegnamenti.
Di cui, è certo, faremo tesoro anche nel nostro business di tutti i giorni.
“Piccolo è il numero di persone che vedono con i loro occhi e pensano con le loro menti””