“Andrà tutto bene” è una frase che si sente spesso, in questo periodo di Covid-19.
E molto spesso emerge dalla TV, dai social, dai giornali una controversa sensazione: eccessiva preoccupazione o immotivato ottimismo. Atteggiamento ormai tristemente normale.
La verità è che non finirà presto e non sarà la fine del mondo. La verità è che rappresenta un momento di cambiamento, come tanti momenti di cambiamento ci sono stati nel corso della storia dell’umanità. Semmai, l’unica differenza con la scoperta della ruota, con l’estinzione dei dinosauri, con la pestilenza del 1600 o con la guerra di indipendenza -semmai- è che questi momenti nel corso degli ultimi 100 anni si sono fatti più frequenti.
E se sono più frequenti, le persone possono sentirsi meno preparate. Tu puoi sentirti meno pronto. E perdere la fiducia nel fatto che anche questa sciagura passerà.
Perdi la fiducia perchè la TV, i social, i giornali non ti aiutano a prepararti, devi prepararti te.
Per questo è importante guardare chi questi momenti li ha vissuti, e da protagonista. Ho conosciuto l’opera della Kubler Ross quando prestavo un pò del io tempo libero ad una associazione che si occupava di accompagnare alla morte i malati terminali di AIDS, in un periodo (fine 900 – primi anni 2000) in cui la malattia non lasciava scampo.
Lei parla di fede. La fede, la fiducia nel fatto che ce la farai. Se ti prepari. Se guardi il tuo potenziale, piuttosto che la TV.
Se lavori su di te e non su Facebook.
Così, oltre il buio ci sarà un solido appoggio, oppure la capacità per te di volare. E ci sarà un futuro.
Con tutto il mio augurio, Andrà tutto bene….se…approfitterai del momento per lavorare sulla fede in ciò che potrà essere, da oggi, domani.