Il mondo non è mai stato facile. Chi ci conosce sa che diamo grande importanza alla differenza tra SEMPLICE e FACILE, ma senza divagare troppo, sappiamo che le cose sono complicate. Sono complesse.

Chi ha inventato il termine VUCA ha tratto l’acronimo proprio da queste parole: V come Volatilità, U come Incertezza (la traduzione italiana penalizza un pò) e C come COMPLESSITÀ.

Quante volte ce lo siamo detto? Viviamo in un mondo globalizzato, iperconnesso e imprevedibile. Un mondo volatile, incerto, complesso e ambiguo. Il nostro ambiente di vita, le relazioni e il lavoro sono oramai calati in sistemi non lineari con queste caratteristiche. Sistemi sintetizzati in un acronimo divenuto d’uso corrente: VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity).

Nel nostro lavoro molto spesso sentiamo imprenditori e manager lamentarsi di questo: è diventato tutto più difficile, complicato, articolato, complesso.

Le trattative, le dinamiche lavorative, le relazioni interpersonali. Capire le persone, prevedere lo sviluppo di una trattativa, persino noi a noi stessi risultiamo complicati, incapaci di cose semplici come provare gioia, o sentire serenità, provare soddisfazione o motivazione per qualcosa.

Sono stati nel 1987  Warren Bennis e Burt Nanus, ad importare nell’ambito del Business il termine VUCA (coniato anni prima in ambito militare, per descrivere alcuni scenari sui campi di battaglia); successivamente è toccato a Thomas L. Friedman, columnist del New York Time rilanciare questo termine, in un libro del 2007 dal curioso titolo “Il mondo è piatto”.

Il libro è frutto di un viaggio durato mesi lungo le nuove rotte del denaro, laddove si stanno concentrando i più grandi investimenti di questi anni, ed offre una fotografia di un pianeta in cui – appunto – le distanze si sono annullate, in cui non ha più nessuna importanza in quale angolo della terra ci si trovi, perché il mondo è diventato del tutto trasparente, accessibile, percorribile in lungo e in largo. In sintesi: è diventato “piatto”. Friedman mostra una globalizzazione tanto spinta da essere ormai un fatto scontato, tanto a portata di mano da aver reso il pianeta un grande campo da gioco in cui si stanno aprendo opportunità straordinarie per chi saprà coglierle.

Questa globalizzazione, preziosa per certi ambiti, ha complicato tutto, perchè è stata repentina, quindi l’essere umano non ha avuto la possibilità, la capacità, la prontezza, le risorse per adattarsi.

Riflettendo su questi aspetti, spesso in azienda o con qualche Cliente emerge proprio questa strana riflessione….ma sinceramente non penso che oggi la vita, il business, l’imprenditoria siano più complessi di quanto lo fossero 100 anni fa: oggi è difficile fare business, ma 100 anni fa – ad esempio – ci stavamo riprendendo da una guerra disastrosa, devastati dalla spagnola, alla presa in Europa con conflitti di minore entità, eredi di quello più tragico, generati – come sempre – dalla brama di conquiste territoriali. Le opportunità erano molto meno frequenti, le conoscenze meno approfondite…vuoi mettere?

Credo che la questione sia più di….”adattamento”: l’uomo di questa era “subisce” il cambiamento, non riesce a rimanere al passo, rimane strenuamente agganciato ai modi di fare che ha imparato in un altro periodo e che continua a ritenere efficaci quando non lo sono: di fatto, “vive in un mondo nuovo utilizzando vecchi strumenti”, come dice Friedman.

Questo chiaramente non gli semplifica la vita, cioè non gli consente di trarre tutti i benefici che il cambiamento porta, perchè si trova a lottare con la sua idea delle vecchie opportunità, ingaggiandosi in un mondo che di opportunità ne ha altrettante, forse di più, ma di natura completamente diversa…

Affrontare le nuove complessità con vecchi strumenti è frustrante, è faticoso, è demotivante. E quando accumuli fatica, anche le cose che sai fare meglio diventano complicate, richiedono un impegno gravoso, sono stancanti. Un pò come sarebbe scalare una nuova, altissima montagna con corde di canapa, maglioni di lana e passamontagna infeltrito.

Se il corso “Allenare il percorso strategico” è sicuramente un esaustivo aiuto per aiutaci in un mondo VUCA, possiamo senza meno anticipare alcuni atteggiamenti che possono aiutarci in un mondo così complesso:

1 – Impara da chi è al passo. Imparare una cosa nuova, significa fare spazio, buttare una idea che non funziona e provare, verificare, abbracciare una nuova idea. Per farlo, puoi provare a apprendere dalle esperienze di quelle aziende high-tech che, negli ultimi anni, hanno sposato la complessità ed hanno incrementato fatturati e margini “cambiando il mondo”.

2 – Studia chi non ce l’ha fatta. Viceversa, puoi cercare di capire perchè grandi aziende, affermate e famose, non sono riuscite ad affrontare i rapidi cambiamenti prodotti sul loro mercato. Queste esperienze possono essere un utile esercizio per l’elaborazione di nuovi strumenti decisionali e strategici per quelle occasioni in cui ti trovi e ti troverai ad affrontare inevitabili, e persino imprevedibili cambiamenti.

3 – Affronta la complicazione con la semplicità. Fuori dalla tua impresa è tutto complicato: non impegnarti affinché lo sia ancor di più dentro la tua azienda. Impara le basi della gestione delle persone, della comunicazione, della vendita, costruisci processi semplici e condivisi, fai scelte, prendi decisioni, non procrastinare. E scegli persone intorno a te che rendano semplice star loro vicine. “Se è troppo complicato, non funziona”.

4 – Elimina ciò che non è core e non crea valore. Smetti di concentrarti su aspetti, attività, azioni, affari, persone che non aggiungono valore a ciò che fai. Servono solo a distoglierti, e quando sarai costretto a ri-focalizzarti, scoprirai che non hai più abbastanza energia per farlo.

Sappiamo bene che tutto questo è un grande lavoro, che richiede energia e focalizzazione costanti. Saremmo davvero felici se bastassero queste poche parole per fare in modo che tutto intorno a te ri-diventi semplice, ma saremmo degli illusi a credere che funziona davvero così.

Abbiamo tutti, come uomini prima ancora che come imprenditori, bisogno di vedere, prendere consapevolezza, toccare con mano, simulare, provare e verificare. E’ quello che facciamo in Whitening e che faremo nel corso “Allenare il pensiero strategico”.

Se vuoi, puoi iniziare a lavorare con noi, scrivendoci all’indirizzo chiedi@whitening.life  oppure contattandoci in altra maniera: è la nostra mission quella di sostenere l’evoluzione delle Aziende.

Altrimenti fallo con altri, o da solo. E RICORDA, NON PUOI NON FARLO.

Non puoi risolvere nuovi problemi con vecchie abitudini.