Ormai è da quasi due mesi che, nel nostro paese è iniziato il lockdown causato da una emergenza sanitaria senza precedenti nella storia recente e che ha imposto alle aziende di riorganizzarsi per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Per fortuna molte aziende hanno la possibilità di utilizzare il cosiddetto home office e permettere così di continuare a lavorare senza interrompere in modo drastico il processo lavorativo di un’azienda.

Molte, infatti, sono le aziende che hanno messo a disposizione in tempi brevi mezzi e strumenti per permettere ai propri collaboratori di continuare il lavoro da remoto.

Per altre realtà, per ovvi motivi organizzativi e di produzione, non è possibile utilizzare questa metodologia di lavoro.

Andiamo ora a vedere la situazione in Italia, prima e dopo il Covid-19.

Nonostante la legge del 2017 che disciplina “l’articolazione flessibile del lavoro subordinato”, secondo gli ultimi dati Eurostat del 2018 la media europea dei lavoratori dipendenti che lavorano in smart working nel settore privato o pubblico è dell’11,6%, contro un misero 2% per l’Italia, nonostante ci siano oltre 8 milioni di lavoratori che potrebbero lavorare in smart working.

Durante questa emergenza i numeri sono decisamente cambiati: da un’indagine “Infojobs Smart Working 2020” – realizzata a marzo 2020 – su un campione di 189 aziende risulta che il 72% delle aziende ha attivato per i propri dipendenti il lavoro da casa, di queste, più della metà lo ha attivato per  la prima volta.

Numeri completamente diversi, che fanno credere che tutto ciò sia possibile e perseguibile anche quando tutto questo sarà passato.

Quali sono i vantaggi e/o gli svantaggi del lavoro agile?

Lavorare da casa o da qualsiasi altro luogo che non sia l’ufficio, aiuta sicuramente a sentirsi più sereni e ad affrontare con maggiore tranquillità sia la propria attività professionale sia la propria vita privata. Questa modalità di lavoro agile e flessibile, infatti, permette di organizzare la propria quotidianità sulla base degli impegni che giornalmente si presentano, per esempio si può andare a prendere il figlio all’uscita da scuola o di andare in palestra alle 10 del mattino quando ovviamente, riprenderemo la vita di sempre. In questo modo, è più facile ritagliarsi degli spazi per dedicarsi ad attività piacevoli e rigeneranti.

I vantaggi, quindi, sono indiscutibili, ci sono però anche alcuni aspetti meno piacevoli da prendere in considerazione.

Perché la modalità home office funzioni è indispensabile essere molto precisi e organizzati, altrimenti si rischia di sovrapporre continuamente vita privata e professionale e finire, per esempio, con il fare le lavatrici o il sistemare casa invece di portare avanti i progetti lavorativi. È importante, quindi  imparare a organizzare bene le proprie giornate, a darsi degli orari e dei limiti. In caso contrario, paradossalmente, si rischia di stressarsi più che andando in ufficio. Un altro ostacolo è rappresentato dalle interferenze, anche involontarie, dei familiari: lavorare da casa in orari in cui anche gli altri membri della famiglia sono a casa significa correre il rischio di venire spesso interrotti, soprattutto poi se ci sono figli molto piccoli che hanno bisogno di essere seguiti e, visto che attualmente non si può ricorrere all’aiuto dei nonni e senza il supporto del mondo della scuola, le cose potrebbero sfuggire di mano e ritrovarsi a giocare con bambole e macchinine, invece di lavorare.

Ecco perché è indispensabile darsi delle regole chiare e condivise, fissare, per quanto possibile, un’ora di inizio e una di fine della giornata lavorativa, cercando di rispettarle.

Come fare quindi per organizzarsi al meglio?

  • Stabilire una routine mattutina: puntate la sveglia come ogni giorno come se stessimo per andare in ufficio. È sbagliato svegliarsi di tutta fretta, qualche minuto prima di iniziare a lavorare.
  • Creare un luogo di lavoro confortevole: cercate per quanto vi è possibile di creare una postazione di lavoro il più possibile comoda e confortevole. Mi rendo conto che non sempre è possibile se poi non si è i soli a lavorare da casa e se ci sono anche i figli che fanno lezione a distanza.
  • Lavorare sì, ma attenzione alle pause: fare una “To do list” e segnare gli obiettivi da portare a termine entro la giornata aiuterà ad evitare le distrazioni.
  • Capire quando finire: spesso lo smart working diventa una scusa per lavorare a oltranza fino all’ora di cena. Una volta portati a termine gli obiettivi prefissati con la “to do list”, è bene spegnere il computer e godersi la serata guardando un film, leggendo, ascoltando della musica o facendo un po’ di allenamento in casa.
  • Non trascuratevi!: non tralasciate la vostra immagine perché siete a casa. È importante non perdere l’abitudine di prepararsi per andare al lavoro. La tentazione di rimanere in pigiama per tutto il giorno sarà senz’altro forte, ma non aiuta a concentrarsi e ad affrontare la giornata lavorativa. Non stiamo parlando di giacca e cravatta, scegliete un outfit comodo, che vi farà sentire a vostro agio e se siete donne truccatevi e pettinatevi come fareste tutti i giorni andando in ufficio.

Tutto sommato questa metodologia di lavoro, ha più aspetti positivi che negativi, non solo, secondo le stime degli esperti, l’adozione dello smart working potrebbe produrre un incremento di produttività del 15%. Quindi, se questo modello fosse applicato in tutta Italia, si potrebbe avere un incremento di produttività superiore ai 13 miliardi di euro.

“Non temere il cambiamento di programma – Benjamin Franklin”