Qual’è l’origine del lamento?
Avete notato quanto tutti noi siamo abituati a lamentarci?
Sono anni che faccio lo splendido lavoro che faccio, ed ho lavorato con diverse realtà della consulenza prima di fondare la mia realtà aziendale ed ormai ho avuto l’opportunità di analizzare tanti comportamenti umani, tantissimi atteggiamenti e moltissime attitudini.
Una cosa però da subito, dall’inizio mi ha colpito, e voglio dirla all’inizio del pezzo, non voglio mantenere la suspence, perchè la sento tremendamente vera:
Ci lamentiamo di situazioni che creiamo noi stessi.
Lo so, è generico, ma lo sento di una verità profonda e di una urgenza bruciante. Provo a spiegarmi con degli esempi.
1- ” Al lavoro non mi stimano” è il lamento che sento molto spesso ascoltando i dipendenti delle aziende che seguo. E magari è anche vero, ma proviamo a capire meglio.
L’origine del lamento è il fatto che non vedi fiducia intorno a te. E non la vedi perchè tu non ti fidi di te, di conseguenza, tendi a magnificare gli atteggiamenti concordi con il tuo punto di vista, e minimizzare quelli in disaccordo.
E’ un meccanismo piuttosto naturale, perchè l’uomo non riesce a vedere la realtà indipendentemente da se: la vede con i suoi occhi che “filtrano” ciò che accade riportandolo a ciò che mi sembra. Da questo punto di vista, la mente comanda e – nome homen – la mente mente (non è un errore di battitura). Proseguendo, se non ti fidi di te riconoscerai gli eventi che sostengono questa tua percezione, piuttosto che quelli che la contraddicono.
Tu crei la tua realtà.
2- “Le persone che dirigono sono svogliate” è il lamento dei “Capi” (a qualsiasi livello: imprenditori, direttori generali, capi-reparto, appunto…capi, non leader). Ha molte varianti: “Devo sempre io dir loro cosa fare”, “non ne fanno mai una giusta”, etc.
L’origine del lamento è molto semplice: tu non stai assolvendo il tuo ruolo. Svolgi compiti di altri, e quando gli altri non fanno come faresti tu salti sulla sedia. Il CAPO si sostituisce ai suoi, FA LE COSE AL POSTO DI. E questo non produce MAI risultati di eccellenza, solo processi ridondati, ri-lavorazioni, “cazziatoni” e lavate di capo. A volte inutili, molto molto spesso dannose.
Chi si lamenta delle persone che gestisce, equivoca il ruolo: gestire le persone E’ il lavoro. Il lavoro non è FARE LE COSE al loro posto, E’ GESTIRLE, cioè MOTIVARLE A FARE IL LORO MEGLIO. Se questo lavoro viene fatto, le persone gestite danno il loro meglio (al netto del dolo, ma questo è un altro discorso: se ho assunto un delinquente, la responsabilità è mia perchè l’ho assunto o sempre mia perchè non l’ho ancora licenziato. Non è sua perchè è un malfattore).
Se questo lavoro non viene fatto le persone perdono motivazione, cominciano a saltare cicli e linee, diventano passivi e tu ti trovi a doverle tirare. E ti lamenti. Ma ti lamenti di una situazione che hai creato tu.
E l’hai creata- lo capisco bene, ci sono caduto anche io tante volte ed ancora spesso scivolo – perchè MOTIVARE non è facile. E’ semplice (esiste un modo, ed esiste pure una formazione che ti aiuta, se lo vuoi, decine di libri e tantissimo materiale) ma non facile. E’ molto più facile fare le cose al loro posto, che motivarle a farle, così poi magari ti arrabbi perchè non le fanno.
Tu crei la tua realtà.
Se ti lamenti del fatto che i tuoi dipendenti non sono produttivi, chiediti cosa hai fatto con il “potere” che hai per renderle tali. Se ti lamenti del fatto che i tuoi colleghi non fanno ciò che chiedi loro chiediti cosa hai fatto per fare in modo che facciano con gioia ciò che chiedi loro (ops…guarda un pò, è una delle definizioni di leadership!!).
Se hai un gruppo che non funziona, non lamentarti: l’hai creato tu così (e questa è la brutta notizia). Di conseguenza solo tu puoi farlo funzionare meglio (e questa è una delle belle notizie).
Si tratta di fare l’unica cosa che un “Capo” deve fare: motivare, spingere, far fiorire le persone, cavare da ciascuno il massimo, non solo per filantropia ma perchè solo così faranno PIU’ di TE e MEGLIO di TE. Perchè le persone che hai – a meno che tu non sia così malfattore da esserti circondato da malfattori – sono preziose nella maniera in cui saprai trattarle e gestire come risorse preziose.
Tu crei la tua realtà. Se la realtà che vedi non ti piace, prenditi le tue responsabilità, agisci per cambiarla, pronto a pagarne pegno.
come dice l’Auto-Citazione di settembre 2020.
Altrimenti affogherai nei tuoi lamenti, senza riuscire a vivere la vita che desideri.#LifeThatMatters.
Se vuoi commenta di seguito. Sei il benvenuto, indipendentemente dal tuo punto di vista.Ognuno è prezioso.