E’ innegabile che il post-pandemia – che arriverà senza dubbio – porterà certamente profondi cambiamenti: le crisi sono sempre facilitatori di cambiamento, catalizzatori di rivoluzioni, accelerazione di mutazioni già in atto.
Molti potranno approfittare dei conseguenti nuovi scenari: gli imprenditori potranno intuire nuove opportunità di crescita e sviluppo, mentre i manager sapranno cogliere le nuove opportunità. Altri ancora saranno da questa improvvisa accelerazione costretti a “re-inventarsi” un lavoro, o suggerirne uno nuovo ai propri figli, per aiutarli a rispondere con consapevolezza alla fatidica domanda “cosa vuoi fare da grande”.
Curiosità per alcuni, opportunità o questione di sopravvivenza per molti altri, desiderosi o costretti a ri-disegnare la strategia aziendale in un mondo molto differente rispetto a pochi anni fa.
Il report del World Economic Forum “The Future of Jobs 2020” ci aiuta con dati concreti e con qualche suggerimento ad esplorare questi nuovi orizzonti. Clicca qui per scaricarlo gratuitamente nel nostro shop on line.
Fino a pochi mesi fa, il futuro del lavoro aveva un aspetto e una linea temporale completamente diversi.
Prima che una pandemia colpisse il mondo, molti concetti come il lavoro da remoto, il nomadismo digitale, il dropshipping, sembravano ancora essere idee poco concrete, lontane, esotiche, mentre i termini Big Data, Caloud Computing, AI erano riservati agli smanettoni e a pochi specialisti.
In pochi mesi, però, tutto è cambiato. La maggior parte delle aziende è stata forzata ad adottare lo smartworking in forme più o meno di successo, e molti lavoratori si sono trovati a fare i conti con cambiamenti nel loro settore che non si sarebbero mai aspettati. Tanti di loro, che avevano davanti a sé una strada chiara e definita ancora per diversi anni, adesso vedono solo nebbia e sentono il bisogno di cambiare direzione.
Come tanti imprenditori che avevano di fronte uno sviluppo strategico della propria attività, che sono ora costretti a rivederla, a volte completamente.
Partiamo con ordine, e riportiamo alcuni punti come emergono dall’approfondito e completo studio del WEF.
PREMESSE
- il ritmo di adozione della tecnologia che vediamo oggi rimarrà inalterato, e potrebbe addirittura accelerare in alcune aree;
- Non solo il Covid, ma anche l’automazione concorre a uno scenario di drastico cambiamento per i lavoratori;
- Il numero di lavori che la tecnologia distrugge verrà compensato da nuove professioni del futuro, molti dei quali non possiamo ancora prevedere. Al momento però, la distruzione avanza a velocità maggiore della creazione;
- Nei prossimi anni continuerà ad esserci un grande gap tra la domanda di nuove capacità e la loro reperibilità, forzando le aziende a prendere in mano la situazione e fornire ai dipendenti veri e propri training che li traghettino verso le professioni del futuro;
- l futuro del lavoro è già qui per la maggior parte dei professionisti che operano nel digitale, dato che la spinta alla digitalizzazione delle aziende ha dato una veloce accelerata alle carriere da remoto;
- Anche chi non cambierà ruolo, dovrà aggiornare le proprie competenze: la quota di skill fondamentali che dovrà cambiare nei prossimi cinque anni è del 40%, e il 50% di tutti i dipendenti avrà bisogno di una riqualificazione drastica, cioè veloce e profonda.
I lavori a rischio scomparsa
Alcuni ruoli, alcuni anche poco prevedibili, stanno diventando obsoleti a velocità allarmante: operatori informatici, assistenti amministrativi, archivisti, addetti all’inserimento dati, addetti alle buste paga, ed altri ruoli simili che dipendono da tecnologie e da processi di lavoro che stanno rapidamente perdendo di importanza o venendo sostituiti dalla tecnologia sono quelli che per primi saranno trasformati.
Alla fine del 2019, la comparsa del futuro del lavoro sembrava abbastanza lenta – dovuta in gran parte all’automazione, alla tecnologia e alla globalizzazione. La prima metà del 2020 ha stravolto le cose in modo inaspettato, velocizzando i trend a lungo termine già innescati dalla quarta rivoluzione industriale, che è, di conseguenza, aumentata in velocità e profondità.
Un dato molto interessante è la crescita prevista in forte aumento della libera professione: tra i nuovi lavori del futuro molti saranno specializzati e di consulenza, e potranno essere svolti da professionisti freelance liberi di “lavorare smart”, mobili geograficamente e temporalmente. E questo è un problema, perchè molto dei nostri ragazzi e di chi attualmente si affaccia nel mondo del lavoro o si trova a doverlo ri-esplorare NON E’ PRONTO – emotivamente e razionalmente – a questo. Ed è un peccato.
I lavori più richiesti oggi al 2025
I lavori più richiesti saranno strettamente correlati alla crescita tecnologica delle aziende in Italia e nel mondo entro il 2025: cloud computing, big data e e-commerce rimangono prioritari, seguendo una tendenza stabilita negli anni precedenti. Tuttavia, c’è stato anche un aumento significativo dell’interesse nella crittografia, che riflette le nuove vulnerabilità della nostra era digitale e la nascita di alcune importanti tecnologie, e un aumento notevole del numero di aziende che prevedono di adottare robot non umanoidi e intelligenza artificiale.
Queste tecnologie e la loro preponderanza nel prossimo futuro variano a seconda del settore e delle applicazioni: ad esempio l’intelligenza artificiale sta trovando il più ampio consenso tra i settori dell’informazione digitale e delle comunicazioni, la crittografia nei servizi finanziari ma anche nella sanità e nei trasporti.
I big data, l’Internet delle cose (IOT) e la robotica non umanoide stanno vedendo una forte adozione nel settore minerario e dei metalli, nella metalmeccanica e nell’idustria di trasformazione, mentre il governo e il settore pubblico mostrano una particolare attenzione nei confronti dell’informatizzazione dei processi e nella security.
In base a questo, quindi, il WEForum prevede una crescita vertiginosa nella richiesta di queste 20 professioni del futuro:
- Analisti di dati e scienziati
- Specialisti in AI e Machine Learning
- Specialisti dei Big Data
- Specialisti di strategia e marketing digitale
- Specialisti in automazione dei processi
- Professionisti dello sviluppo del business
- Specialisti nella trasformazione digitale
- Analisti della cybersecurity
- Sviluppatori di software e applicazioni
- Specialisti dell’Internet delle cose
- Responsabili di progetto (project manager)
- Responsabili dei servizi aziendali e dell’amministrazione
- Professionisti di database e reti interne
- Ingegneri di robotica
- Strategic Advisors
- Analisti di gestione e organizzazione
- Ingegneri FinTech
- Meccanici e riparatori di macchinari
- Specialisti dello sviluppo organizzativo
- Specialisti in gestione del rischio
Inoltre i dati mostrano una maggiore domanda di posti di lavoro nella cosiddetta Green Economy, ovvero nell’efficientamento energetico e nella riqualificazione, e una notevole crescita nella necessità di ruoli di cura della persona (anziani, disabili, bambini, etc).
Gli orizzonti sono di fatto illimitati, in questi ambiti: se vuoi approfittarne, e vuoi confrontarti, siamo a tua disposizione. Il cambiamento và pensato, e l’espansione governata.
Contattaci qui o scrivi a chiedi@whitening.life mentre se vuoi esprimere un parere, commenta di seguito.