A gennaio 2021 e fino ad (almeno) il 31 dicembre 2022 sono stati estesi i crediti d’imposta per beni strumentali, R&S e formazione 4.0, con aliquote e massimali di investimento al rialzo, come puoi vedere nel dettaglio qui.
Puoi consultare la Gazzetta Ufficiale direttamente qui.
Una bella notizia, quella contenuta nella legge di Bilancio, per le imprese che – sopratutto in questo momento così delicato ma ricco di opportunità – hanno necessità di ristrutturarsi, rinforzarsi e crescere, o anche solamente desiderino sopravvivere adattandosi all’inevitabile cambiamento cui siamo testimoni.
L’obiettivo del Piano Transizione 4.0, rafforzato dalla Manovra 2021 con circa 24 miliardi di euro agganciati al Recovery plan, è infatti favorire e accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica e di sostenibilità ambientale, rilanciando il ciclo degli investimenti penalizzato dall’emergenza legata al COVID-19.
Beneficiari e tipologia di interventi
I beneficiari sono stati ampliati significativamente, dal momento che rientrano tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito, che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
Le agevolazioni interessate sono:
Beni materiali ordinari: Credito di imposta del
- 10% per il 2021
- 6% per il 2022
per investimenti fino ad un massimo di 2 milioni di euro (anche per gli esercenti arti e professioni)
Per i soggetti con un volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro è utilizzabile in compensazione in un’unica quota annuale per il 2021.
Beni immateriali: Credito di imposta del
- 10% per il 2021
- 6% per il 2022
per investimenti fino ad un massimo di 1 milione di euro (anche per gli esercenti arti e professioni)
Per i soggetti con un volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro è utilizzabile in compensazione in un’unica quota annuale per il 2021
Strumenti e dispositivi tecnologici destinati dall’impresa alla realizzazione di forme di lavoro agile: credito di imposta del
- 15% per il 2021
(anche per gli esercenti arti e professioni)
Per i soggetti con un volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro è utilizzabile in compensazione in un’unica quota annuale per il 2021.
Beni materiali industria 4.0
- Credito di imposta 50% per il 2021 e 40% per il 2022 per investimenti fino a 2,5 milioni
- Credito di imposta 30% per il 2021 e 20% per il 2022 per investimenti fino a 10 milioni
- Credito di imposta 10% fino a 20 milioni
Beni immateriali 4.0
- Credito di imposta 20% fino a 1 milione di euro
- Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo dei beni immateriali 4.0 mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.
Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni.
Il credito di imposta può essere utilizzato in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di entrata in funzione dei beni ordinari dall’anno di avvenuta interconnessione per i beni industria 4.0.
Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa, ad eccezione dei beni indicati all’articolo 164, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, dei beni con aliquota di ammortamento inferiore al 6,5%, dei fabbricati e delle costruzioni, dei beni di cui all’allegato 3 annesso alla legge 28 dicembre 2015, n. 208, nonché dei beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Credito di Imposta in Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design
Il Credito di Imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design è prorogato nella forma attuale al 2022.
Le aliquote vengono così modificate:
Ricerca e Sviluppo: si passa dal 12% al 20% con un beneficio massimo che passa da 3 a 4 milioni di euro;
Innovazione tecnologica e Design si passa dal 6% al 10% con beneficio massimo che passa da 1,5 a 2 milioni di euro;
Innovazione tecnologica finalizzata a industria 4.0 si passa dal 10% al 15% con un beneficio massimo che passa da 1,5 a 2 milioni di euro.
E’ obbligatoria una relazione tecnica asseverata.
Bonus Formazione 4.0
La novità forse più importante di quest’anno, è il fatto che le Imprese potranno usufruirne anche per le spese di formazione dei propri dipendenti, nonché degli stessi imprenditori.
Quest’agevolazione rappresenta un’opportunità soprattutto per le pmi che desiderano attuare un processo di trasformazione tecnologica e digitale, e stare al passo con la quarta rivoluzione industriale.
Il Credito d’imposta Formazione 4.0 previsto per il 2021 verrà così distribuito:
- 50% per piccole imprese, fino ad un massimo di 300.000 euro;
- 40% per medie imprese, fino ad un massimo di 250.000 euro;
- 30% per grandi imprese, fino ad un massimo di 250.000 euro.
- per dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati, il credito d’imposta formazione 4.0 può arrivare fino al al 60%.
L’agevolazione può essere utilizzata per la formazione sulle tecnologie previste dal Piano Nazionale Industria 4.0 sui seguenti temi:
- big data e analisi dei dati;
- cloud e fog computing;
- cyber security;
- sistemi cyber-fisici;
- prototipazione rapida;
- sistemi di visualizzazione e realtà aumentata;
- robotica avanzata e collaborativa;
- interfaccia uomo macchina;
- manifattura additiva;
- internet delle cose e delle macchine;
- integrazione digitale dei processi aziendali.
Le attività formative dovranno riguardare gli ambiti:
- vendita e marketing;
- informatica e tecniche;
- tecnologie di produzione.
Non possono essere agevolate le attività di formazione ordinaria o periodica che l’impresa organizza per conformarsi alla normativa vigente in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, di protezione dell’ambiente e ad ogni altra normativa obbligatoria in materia di formazione.
Vengono inserite le anche le seguenti spese:
a) le spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
b) i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione, quali le spese di viaggio, i materiali e le forniture con attinenza diretta al progetto, l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature per la quota da riferire al loro uso esclusivo per il progetto di formazione. Sono escluse le spese di alloggio, ad eccezione delle spese di alloggio minime necessarie per i partecipanti che sono lavoratori con disabilità;
c) i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione;
d) le spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette (spese amministrative, locazione, spese generali) per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione.
Se vuoi avere uno studio approfondito, gratuito della tua condizione e del possibile credito di imposta a cui hai diritto, scrivi a segreteria@whitening.life oppure contattaci qui.