Amicizia e Lavoro

Amicizia e lavoro

L’amicizia è possibile sul luogo di lavoro?

È la domanda che ci siamo posti durante l’ultimo Whitening Free Webinar (la modalità che la nostra Academy ha assunto per il 2024) conversando con alcuni imprenditori e manager che hanno voluto approfondire l’argomento condividendo le loro riflessioni e le loro testimonianze.

L’amicizia (consultare il significato sul Dizionario Treccani può aiutare) è un tema molto personale e un argomento davvero complesso, a ben vedere, che coinvolge l’intelligenza personale, il proprio sistema di valori e molteplici altri aspetti: ne elenchiamo alcuni.

Diversi casi

L’amicizia tra colleghi non è un evento raro; a volte è persino utile perché crea una squadra e ne motiva la collaborazione e l’armonia. Potremmo definirlo un livello elementare, semplice, umano, che non può essere né imposta né vietata. Semplicemente, accade.

L’amicizia tra una risorsa e il suo responsabile è invece più delicata: può essere un punto di forza, ma alcune volte rende la gestione del gruppo problematica perché può generare fraintendimenti o pretese, gelosie e incomprensioni.

In genere, come detto, si dovrebbe fare affidamento all’intelligenza delle persone; ma è anche per questo motivo che è bene osservarla con un occhio attento: se è gestita in maniera corretta diventa efficace, ma il modo perfetto per farlo non esiste e quindi il rischio di incappare in errori (causare problemi) è molto alto.

Problemi che, secondo l’esperienza dei partecipanti al webinar, avvengono quasi costantemente quando l’amicizia riguarda l’imprenditore.

Imprenditore e amicizia: un connubio impossibile?

Secondo i partecipanti l’amicizia tra imprenditori e dipendenti e, ancor di più, quella tra l’imprenditore e uno o più soci è più che altro fonte di disagi, fraintendimenti ed esperienze orribili.

Anche se una regola assoluta ovviamente non esiste, quasi tutti nel webinar hanno convenuto che essere amico di un dipendente oppure fare business con un socio amico non è mai una buona idea…

I motivi sono sempre gli stessi: aspettative infrante, pretese assurde, argomenti dati per scontati e poca affidabilità rischiano di trasformare l’amicizia in una delusione cocente.

E noi siamo italiani, non giapponesi, e la nostra cultura è molto diversa da quella in cui è nato il kintsugi: per la maggioranza di noi, quando un vaso è rotto si può incollare e riparare, ma rimane un vaso rotto.

Siamo destinati alla solitudine in azienda?

Quindi sembrerebbe che l’unica soluzione per l’imprenditore sia quella di mantenere un sano, genuino, riconosciuto distacco con i propri dipendenti, stando attento a non favorire amicizie che possano causare più problemi che vantaggi.

In realtà non è proprio così e durante il webinar, che solo per questo meriterebbe di essere ricordato come davvero di valore, è emerso un aspetto davvero interessante.

Cos’è davvero l’amicizia

Tutti siamo convinti del fatto che l’amicizia sia un valore.

E questo significa che l’amicizia come valore ha senso solo se la agisci, cioè se la metti in pratica e se produce degli effetti. Se è un valore e deve produrre qualcosa, cioè deve agire in qualche modo, allora dovrebbero esserci dei parametri per poterla valutare.

Se si parta di amici del cuore, i parametri sono la fiducia, l’esserci sempre per l’altro, l’aiuto incondizionato, la franchezza, etc.

Se si parla di amici di un club di moto i parametri possono essere diversi e riguardano il rispetto e l’ammirazione per i mezzi degli altri, i consigli, l’aspettarsi e il darsi una mano reciproca quando una moto si ferma…

Se si parla di amicizia in un club di scacchi i parametri potrebbero essere la competitività, lo studio continuo, l’aiuto che riceve e si da nelle aperture e nelle chiusure, il confronto onesto sulle proprie teorie.

Insomma esistono diversi “livelli” e “tipologie” di amicizia a seconda del set di parametri che si utilizzano per definire l’amico e il rapporto con lui.

Finché il set di parametri definito dall’ambito rimane nell’ambito in cui lo applichiamo, non ci sono fraintendimenti.

Questi ultimi, insieme ai problemi, alle pretese, alle incomprensioni nascono quando si utilizzano set di parametri propri di un ambito in un ambito diverso. Facciamo un esempio per capire meglio.

Se chiamo il mio migliore amico alle 3 di notte molto probabilmente mi risponderà e sarà disposto ad ascoltarmi. Questo per me è un parametro importante.

Cosa succederebbe però se utilizzassi questo parametro in un ambito diverso, ad esempio tra amici di calcetto? O se l’utilizzassi per valutare l’amicizia di un dipendente?

La regola aurea

L’amicizia è un valore in qualsiasi ambito: sul lavoro, a livello personale, in ciascun gruppo sociale al quale appartengo. E siccome è un valore, deve avere delle conseguenze, deve agire, deve produrre conseguenze per misurare i quali ho bisogno di parametri. Finché i parametri rimangono a definire l’ambito per i quali sono stati stabiliti il problema non si pone: sei mio amico oppure non sei mio amico.

Il problema nasce quando si usano dei parametri non coerenti con l’ambito in cui li stiamo applicando.

In azienda è mio amico chi si comporta con responsabilità, chi non si lamenta e trova soluzioni, chi agisce per il bene e per la crescita dei clienti e quindi dell’azienda. In Whitening anche chi studia e cresce, perché crediamo che la formazione sia alla base del successo.

Se io usassi i parametri della formazione e della responsabilità nel mio club di harleysti forse rimarrei senza amici; sicuramente mi divertirei poco il venerdì sera. Allo stesso modo, se pretendessi che un mio dipendente mi rispondesse a qualsiasi orario, anche alle tre di notte, per venirmi a consolare o a dare supporto probabilmente me lo farei nemico, ma peggio ancora creerei incomprensioni, disagi e un’atmosfera di controllo.

Quindi i livelli di amicizia rispettano parametri che devono essere utilizzati nell’ambito in cui sono nati. Non farlo significa creare un’incongruenza e potenzialmente uno scontro.

Come in tutti gli altri casi, l’imprenditore deve quindi prendere consapevolezza di queste regole e imparare ad utilizzarle. Un ottimo esercizio potrebbe essere (lo facciamo fare molto spesso ai nostri clienti) quello di scrivere ed esprimere i valori condivisi nell’impresa e i parametri con i quali si definiscono.

Questa è una delle fasi del percorso #CrescitArmonica e sarebbe troppo riduttivo parlarne in questa sede; per questo puoi consultare la pagina dedicata.

Se vuoi partecipare al prossimo webinar, trovi il link sui social, altrimenti puoi scrivere a chiedi@whitening.lifecompilare il form e fissare una call con un consulente Whitening.

Nel mondo attuale, caratterizzato da una costante esposizione a modelli di successo, bellezza e realizzazione, la ricerca dell’autostima può trasformarsi in una vera e propria battaglia. “Confronta te stesso con chi eri ieri, non con chi è oggi qualcun altro.” Queste parole di Jordan Peterson, che abbiamo scelto come frase del mese per marzo 2025, ci offrono una prospettiva fondamentale per sviluppare una sana autostima, soprattutto nel contesto del business, dove la fiducia in se stessi gioca un ruolo cruciale.

La Trappola del Confronto

Viviamo in un’era (non solo ma anche pesantemente influenza dai social media) in cui le immagini e i successi degli altri sembrano essere a portata di clic. Questo costante confronto con la vita e i traguardi altrui può minare profondamente la nostra autostima. È facile sentirsi inadeguati quando si osserva qualcuno che sembra avere tutto sotto controllo, mentre noi stiamo lottando con le nostre sfide quotidiane.

È importante riconoscere e prendere consapevolezza del fatto che molti di questi “modelli” sono costruzioni curate, che non mostrano il quadro completo della vita di una persona. Spesso ciò che vediamo online è solo la punta dell’iceberg, mentre sotto la superficie ci sono le stesse insicurezze e difficoltà che anche noi affrontiamo.

Un inciso, peraltro: come mai chi ha fatto milioni di euro in sei mesi vuole da te 9,90€ per insegnarti come fare? Una cosa così secondo te è plausibile?

La Importanza della Fiducia in Se Stessi nel Business

Accendiamo volentieri una luce sull’autostima perchè nel contesto lavorativo avere un elevato grado di fiducia in se stessi è fondamentale. Lo è in tutti gli ambiti del vivere, in tutte e 4 le “aree del vivere” in cui è possibile schematizzare la vita (personale, familiare, lavorativo, sociale) ma nel lavoro chi ha un livello di fiducia in se stessi adeguata riesce a prendere decisioni più audaci, a comunicare efficacemente e a motivare gli altri. Tuttavia, come accennato, questo livello di fiducia può deteriorarsi facilmente quando ci confrontiamo con gli altri. Iniziamo a mettere in discussione le nostre capacità e il nostro valore, dimenticando che ognuno di noi ha un percorso unico, costruito su esperienze, sfide e passioni personali.

Il Viaggio Personale

Invece di misurare il nostro progresso in base alle conquiste altrui, dovremmo concentrarci sul nostro viaggio personale. Ogni piccolo miglioramento, ogni passo avanti nella nostra crescita personale dovrebbe essere visto come un traguardo da celebrare. Questo approccio non solo ci permette di sviluppare una sana autostima, cioè un corretto ed adeguato livello di fiducia in se stessi, ma ci aiuta anche a scoprire e chiarire i nostri “perché” più profondi.

Chiediti:

  • Cosa è veramente importante per me?
  • Quali sono i miei obiettivi?
  • Quali sono le mie passioni?

Riflettere su queste domande ci aiuta a tracciare un percorso che sia autentico e in linea con i nostri valori. Questa consapevolezza costruisce una base solida per la nostra autostima, rendendoci meno vulnerabili al confronto con gli altri.

Strumenti per Costruire la Fiducia in Se Stessi

Ecco alcuni suggerimenti pratici per nutrire la tua autostima e ridurre il confronto negativo:

1. **Imposta obiettivi personali**: mantieni il focus su ciò che desideri realizzare, piuttosto che su ciò che altri hanno già raggiunto. Fissa traguardi realistici e sfidanti per te stesso.

2. **Pratica la gratitudine**: Prendi nota delle cose di cui sei grato nella tua vita. Questo cambia la tua prospettiva e ti aiuta a focalizzarti su ciò che hai, piuttosto che su ciò che ti manca.

3. **Disconnetti dai social media**: Limita il tempo trascorso sui social e scegli di seguire solo contenuti che ti ispirano e ti motivano, piuttosto che confrontarti con altri.

4. **Celebra i tuoi successi**: Fai una lista delle tue conquiste, grandi e piccole, e ricorda a te stesso il tuo valore.

5. **Cerca supporto**: Parla con amici, mentori o coach che possono aiutarti a mantenere il focus sul tuo viaggio e a valorizzare le tue conquiste.

Il confronto con gli altri può essere una trappola insidiosa che sottrae la nostra fiducia in noi stessi e il nostro senso di autovalutazione. Ricordiamoci delle parole di Peterson e concentriamoci sul nostro percorso personale: ogni giorno è un’opportunità per diventare meglio di chi eravamo ieri. In questo modo, costruiremo non solo una solida autostima, ma anche una carriera di successo, guidata dalla nostra autenticità e determinazione.

Se vuoi, per scolpire su pietra (o meglio su carta) il tuo potenziale umano e professionale, puoi utilizzare degli strumenti, come l’assessment comportamentale PDA, che può dare alcune risposte scientifiche alle tue domande.

chiedi@whitening.life come fare, oppure clicca direttamente qui per capire di cosa si tratta.

Confronto e Autostima: il viaggio verso il tuo Io migliore
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