Desiderio e Bisogno: essere imprenditori è per tutti?

Desiderio e bisogno: essere imprenditore è per tutti?

Desiderio e Bisogno sono la stessa cosa?

È una domanda arrivata dopo tante altre, tra le quali “Perché un imprenditore non eccelle?”, “Perché a volte si sbaglia e rialzarsi costa così tanto?”.

Possiamo rispondere a questi interrogativi in molti modi diversi, anche perché dalla nostra esperienza emerge che molto spesso Belle Persone faticano a diventare Veri Imprenditori (la semplificazione ci aiuta non poco) per un problema di “leva”:  esiste una differenza cruciale tra chi desidera essere un imprenditore e chi ha bisogno di essere un imprenditore.

La storia della motivazione è antica e molto trattata e ha a che fare con ciò che si è, piuttosto che con ciò che si fa…

Anzi, ciò che si fa è una diretta conseguenza di ciò che si è: un tema affrontato benissimo nella parte dedicata al “nuovo paradigma” delineata nel libro Le basi del Mindset imprenditoriale di Flavio Flamini.

Allora facciamo un po’ d’ordine e chiariamo i termini.

Bisogno e desiderio: cosa significano?

Non siamo certi che l’Accademia della Crusca o la molte volte nominata Treccani siano completamente d’accordo, ma desiderio e bisogno non ci sembrano proprio la stessa cosa, anche se spesso vengono citati insieme.

Un’origine diversa

Cercando di semplificare molto, possiamo ricondurre la diversità di questi due stati alla loro origine.

Anche se entrambi sembrano nascere dal nostro interno, dal nostro intimo potremmo dire, il bisogno ha una radice più “endocrina”, maggiormente legata al nostro corpo e alla sua necessità di trovare soddisfazione ad un’esigenza, senza la quale soffriamo anche fisicamente. Nasce da una spinta primordiale, da una necessità fisicamente presente e fattiva.

Il desiderio invece sembra scaturire da una sensazione di mancanza riferita a un oggetto, una persona, uno stato e attiva un atteggiamento concreto mirato ad ottenerlo. Il primo risultato non sarà il possesso dell’oggetto, ma il lavoro per averlo, per perseguirlo, per ottenerlo.

Il desiderio ha quindi una radice più esterna, che riguarda ciò che sta fuori da noi: un qualcosa (o qualcuno) che non ci appartiene ma che vogliamo, a tratti anche intensamente. Ma è una cosa “esogena”.

Cambia la potenza motrice

Sia il desiderio che il bisogno che proviamo scatenano la volontà e lo sforzo, l’impegno, l’azione per essere soddisfatti, ma – come si può facilmente intuire – il bisogno scatena una forza motrice (= che muove) molto più potente, persistente, irruenta che non si placa fino alla sua soddisfazione.

Anche il desiderio può produrre una forza tesa al raggiungimento dell’oggetto del desiderio, che però non si trova dentro di noi, non ci appartiene perciò, di fronte alle difficoltà, alla fatica o alla complessità, il desiderio può calare di potenza, e quindi di forza, fino a produrre il rimpianto della volpe con l’uva.

Il bisogno mai. Se c’è, non puoi sopirlo.

Quindi cambia il risultato

Se il bisogno è consapevole, produce una forza che non può non terminare con un risultato che soddisfi il bisogno stesso. Il desiderio, anche quando è consapevole, può a volte arrendersi dietro a mille scuse.

Concludendo? Un esempio

Ogni imprenditore vuole di più: vuole che la sua azienda cresca, vuole più clienti, vuole collaboratori più motivati, vuole costruire un futuro migliore per sé stesso, per le persone intorno a lui e – qualcuno – persino per tutto il mondo.

Non esiste nessun imprenditore “vero” che non voglia crescere. Cosa lo farà davvero crescere, allora? Perché se tutti lo vogliono, solo pochi riescono?

Perché solo pochi sono consapevoli del loro bisogno. Solo per alcuni la crescita è un bisogno. Per i più è solo un desiderio, a volte percepito come lontano e quasi irraggiungibile.

Quindi quando sopraggiungono le difficoltà e gli imprenditori devono passare – e tutti gli imprenditori prima o poi ci passano, alcuni anche più volte! – dal “fare tutto ciò che possono” al “fare tutto ciò che serve” mollano. Il desiderio non sostiene il tutto ciò che serve, solo il bisogno lo fa.

E allora non sviluppano l’autodisciplina, non fanno quel passo oltre la loro zona di conforto (l’italiano rende molto l’idea), non fanno l’enorme fatica di fidarsi, non provano, non sperimentano.

Il bisogno darebbe loro la forza necessaria, il desiderio gli fa veder ciò che manca loro senza dar loro la motivazione per farlo.

Il cambiamento è possibile solo se è spinto dal bisogno; il desiderio non lo crea, non lo spinge, non lo realizza.

Ecco perché – purtroppo – essere imprenditori non è possibile per tutti. È indispensabile sentirne il bisogno.

Per questo non è solo un mestiere ma una vocazione. Interiore, come il Bisogno.

 

Se il tuo Bisogno è forte, allora sei pronto per crescere. Se vuoi, scrivi a chiedi@whitening.life oppure compila il form e fissa direttamente una call gratuita con noi. Approfondiremo il tuo Bisogno e costruiremo la strada per soddisfarlo.

Sappiamo già che se non lo farai, il tuo Desiderio non è un vero bisogno. Va bene. Ma se lo farai, allora il tuo Bisogno ti porterà esattamente dove vuoi.

Nel mondo attuale, caratterizzato da una costante esposizione a modelli di successo, bellezza e realizzazione, la ricerca dell’autostima può trasformarsi in una vera e propria battaglia. “Confronta te stesso con chi eri ieri, non con chi è oggi qualcun altro.” Queste parole di Jordan Peterson, che abbiamo scelto come frase del mese per marzo 2025, ci offrono una prospettiva fondamentale per sviluppare una sana autostima, soprattutto nel contesto del business, dove la fiducia in se stessi gioca un ruolo cruciale.

La Trappola del Confronto

Viviamo in un’era (non solo ma anche pesantemente influenza dai social media) in cui le immagini e i successi degli altri sembrano essere a portata di clic. Questo costante confronto con la vita e i traguardi altrui può minare profondamente la nostra autostima. È facile sentirsi inadeguati quando si osserva qualcuno che sembra avere tutto sotto controllo, mentre noi stiamo lottando con le nostre sfide quotidiane.

È importante riconoscere e prendere consapevolezza del fatto che molti di questi “modelli” sono costruzioni curate, che non mostrano il quadro completo della vita di una persona. Spesso ciò che vediamo online è solo la punta dell’iceberg, mentre sotto la superficie ci sono le stesse insicurezze e difficoltà che anche noi affrontiamo.

Un inciso, peraltro: come mai chi ha fatto milioni di euro in sei mesi vuole da te 9,90€ per insegnarti come fare? Una cosa così secondo te è plausibile?

La Importanza della Fiducia in Se Stessi nel Business

Accendiamo volentieri una luce sull’autostima perchè nel contesto lavorativo avere un elevato grado di fiducia in se stessi è fondamentale. Lo è in tutti gli ambiti del vivere, in tutte e 4 le “aree del vivere” in cui è possibile schematizzare la vita (personale, familiare, lavorativo, sociale) ma nel lavoro chi ha un livello di fiducia in se stessi adeguata riesce a prendere decisioni più audaci, a comunicare efficacemente e a motivare gli altri. Tuttavia, come accennato, questo livello di fiducia può deteriorarsi facilmente quando ci confrontiamo con gli altri. Iniziamo a mettere in discussione le nostre capacità e il nostro valore, dimenticando che ognuno di noi ha un percorso unico, costruito su esperienze, sfide e passioni personali.

Il Viaggio Personale

Invece di misurare il nostro progresso in base alle conquiste altrui, dovremmo concentrarci sul nostro viaggio personale. Ogni piccolo miglioramento, ogni passo avanti nella nostra crescita personale dovrebbe essere visto come un traguardo da celebrare. Questo approccio non solo ci permette di sviluppare una sana autostima, cioè un corretto ed adeguato livello di fiducia in se stessi, ma ci aiuta anche a scoprire e chiarire i nostri “perché” più profondi.

Chiediti:

  • Cosa è veramente importante per me?
  • Quali sono i miei obiettivi?
  • Quali sono le mie passioni?

Riflettere su queste domande ci aiuta a tracciare un percorso che sia autentico e in linea con i nostri valori. Questa consapevolezza costruisce una base solida per la nostra autostima, rendendoci meno vulnerabili al confronto con gli altri.

Strumenti per Costruire la Fiducia in Se Stessi

Ecco alcuni suggerimenti pratici per nutrire la tua autostima e ridurre il confronto negativo:

1. **Imposta obiettivi personali**: mantieni il focus su ciò che desideri realizzare, piuttosto che su ciò che altri hanno già raggiunto. Fissa traguardi realistici e sfidanti per te stesso.

2. **Pratica la gratitudine**: Prendi nota delle cose di cui sei grato nella tua vita. Questo cambia la tua prospettiva e ti aiuta a focalizzarti su ciò che hai, piuttosto che su ciò che ti manca.

3. **Disconnetti dai social media**: Limita il tempo trascorso sui social e scegli di seguire solo contenuti che ti ispirano e ti motivano, piuttosto che confrontarti con altri.

4. **Celebra i tuoi successi**: Fai una lista delle tue conquiste, grandi e piccole, e ricorda a te stesso il tuo valore.

5. **Cerca supporto**: Parla con amici, mentori o coach che possono aiutarti a mantenere il focus sul tuo viaggio e a valorizzare le tue conquiste.

Il confronto con gli altri può essere una trappola insidiosa che sottrae la nostra fiducia in noi stessi e il nostro senso di autovalutazione. Ricordiamoci delle parole di Peterson e concentriamoci sul nostro percorso personale: ogni giorno è un’opportunità per diventare meglio di chi eravamo ieri. In questo modo, costruiremo non solo una solida autostima, ma anche una carriera di successo, guidata dalla nostra autenticità e determinazione.

Se vuoi, per scolpire su pietra (o meglio su carta) il tuo potenziale umano e professionale, puoi utilizzare degli strumenti, come l’assessment comportamentale PDA, che può dare alcune risposte scientifiche alle tue domande.

chiedi@whitening.life come fare, oppure clicca direttamente qui per capire di cosa si tratta.

Confronto e Autostima: il viaggio verso il tuo Io migliore
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