Frase del mese per Maggio 2025:
Non farti influenzare.
Un intero oceano non può affondare una barca fino a quando non entra al suo interno…
In ogni azienda, prima o poi, si incontrano collaboratori che, anziché contribuire alla crescita e al buon funzionamento dell’impresa, sembrano lavorare attivamente contro di essa.
Li chiameremo “scollaboratori“, per sottolineare il loro comportamento contrario alla collaborazione: ne abbiamo diffusamente parlato durante il terzo episodio del Whitening Free Webinar, la “chiacchierata” assolutamente gratuita con imprenditori e manager che ogni ultimo giovedì del mese organizziamo su Zoom… libera e preziosa.
Questi individui possono minare il morale del team, compromettere la produttività e persino danneggiare la reputazione dell’azienda. Gestirli richiede una strategia attenta e calibrata, che bilanci la necessità di mantenere un ambiente di lavoro positivo con la salvaguardia degli interessi dell’azienda.
Prima di affrontare il problema, è fondamentale identificarlo correttamente. Gli scollaboratori non sono semplicemente dipendenti con prestazioni scadenti, tutt’altro!! A volte le loro performance sono eccellenti, e ciò che li contraddistingue è l’atteggiamento sistematicamente negativo, caratterizzato da:
Una volta identificati, è necessario intervenire con una strategia mirata. Ma attenzione, perché gestirli in maniera efficace non è assolutamente semplice!!!
Nel nostro webinar ci siamo confrontati e abbiamo deciso di dedicare a questo argomento anche il prossimo Whitening Free Webinar, in programma l’ultimo giovedì di aprile.
Ci siamo trovati d’accordo, a una prima analisi, sui seguenti passi:
Prima di qualsiasi altra azione, è fondamentale tentare un dialogo aperto e onesto. Un colloquio individuale, privo di giudizio e accusatorio, può aiutare a comprendere le ragioni del comportamento dello scollaboratore. È importante ascoltare attentamente, cercando di capire se ci siano problemi personali, incomprensioni o aspettative non soddisfatte.
In questa fase, la chiarezza è fondamentale: esporre le aspettative aziendali in modo chiaro e preciso, specificando cosa non è accettabile e quali sono le conseguenze di un comportamento scorretto. Questo può essere fatto utilizzando un linguaggio specifico, magari con un documento scritto che riassuma le principali aree di criticità e le aspettative future.
Se il comportamento dello scollaboratore è riconducibile a difficoltà o carenze di competenze, un approccio di mentoring o supporto potrebbe essere efficace. Offrire formazione, coaching o l’assegnazione di un tutor esperto può aiutare l’individuo a migliorare le proprie prestazioni e a integrarsi meglio nel team. È importante monitorare i progressi e fornire feedback regolari.
Se il problema è di carattere comportamentale, un training sulle soft skills, come la comunicazione efficace e il lavoro di squadra, potrebbe essere utile e il supporto di società specializzate come Whitening indispensabile.
È essenziale definire obiettivi realistici e misurabili e concordare piani di sviluppo professionali.
ATTENZIONE: se la “scollaborazione” è emotiva, cioè una risposta quasi automatica al “tradimento” percepito dall’Azienda, questa soluzione è efficace, ma se lo scollaboratore attua un piano di “vendetta” consapevole e deliberata, questa soluzione potrebbe solo fornirgli maggiori strumenti per proseguire la propria irresponsabile battaglia!
Se il dialogo e le misure di supporto non producono alcun risultato, è necessario adottare misure disciplinari. Questo può includere richiami formali, sospensioni o, in casi estremi, il licenziamento.
Il licenziamento è una decisione difficile, ma a volte è l’unica soluzione per proteggere l’azienda da un danno irreparabile. È importante documentare attentamente tutti i tentativi di risoluzione del problema e le violazioni delle regole aziendali commesse dallo scollaboratore, per avere una solida base legale in caso di contenzioso.
Procedere lungo questa strada non è assolutamente agevole e farlo semplicisticamente potrebbe lasciare l’Impresa esposta a gravi conseguenze: questo passo quindi deve essere compiuto con l’aiuto di un bravo consulente d’impresa che abbia nel suo team un consulente legale che conosca bene l’argomento, per assicurarsi che il procedimento di licenziamento sia conforme alla legge e per tutelare l’azienda da potenziali controversie.
La gestione degli scollaboratori è costosa in termini di tempo, risorse e morale aziendale. E la prevenzione, come in moltissimi altri casi, è davvero l’unica, vera soluzione per ridurre il rischio di imbattersi in questo tipo di problematiche:
La gestione degli “scollaboratori” richiede un approccio graduale ma deciso.
Prima della scelta drastica del licenziamento, è fondamentale tentare di risolvere il conflitto attraverso il dialogo, il supporto e misure disciplinari più lievi. Tuttavia, quando tutti gli sforzi si rivelano vani, il licenziamento può diventare l’unica soluzione per preservare la salute e il successo dell’azienda. Ti invitiamo a partecipare al nostro Whitening Free Webinar ogni ultimo giovedì del mese e, se vuoi saperne di più, scrivi a chiedi@whitening.life oppure clicca qui e prenota un appuntamento gratuito!!
Non farti influenzare.
Un intero oceano non può affondare una barca fino a quando non entra al suo interno…